sabato 26 settembre 2015

Misericordia

Stette molto tempo a farsi la stessa domanda. Poteva portarla a casa certo poteva. Poteva anche girarsi dall’altra parte e fare finta di nulla. In fondo era un comportamento legittimo per un figlio di Dio. Sapeva bene che qualsiasi comportamento sarebbe stato legittimo. Anche pagarla e averla per tutta la notte. Oppure tentare di farle capire che c’era dell’altro oltre il suo corpo e il denaro che le procurava. Ma c’era veramente dell’altro? Era quella la domanda che continuava a farsi. Da tre anni. Lei lo guardava sorpresa. Non era abituata a clienti con quella particolare uniforme. Non pareva certo impaurita o imbarazzata. Forse divertita -Non te lo puoi permettere, rassegnati. Ma ci sei abituato no? Voi preti avete mille buone intenzioni, roba da mettere il mondo sottosopra e farne il Paradiso in terra. Ma poi- disse mentre si ritirava un po’ su il mini abito che la copriva, con il solo risultato di scoprirsi ancora di più, - poi vi rassegnate con gran dispiacere e andate a rinchiudervi nei vostri templi. Cominciava a far freddo la notte e l’estate, dopo un’afa che era durata mesi, si stemperava nei primi venti freschi di settembre. Una macchina sembrò accostare per poi allontanarsi velocemente. Gli sembrò di riconoscere un suo parrocchiano alla guida. Ma poteva anche sbagliarsi. -Cazzo Don mi mandi via tutti i clienti. Allora deciditi, cosa vuoi fare? -Non lo so signorina mi capisca. Non credo di averlo mai saputo che cosa volevo fare. Del resto si può immaginare come sia difficile prendere una decisione, un qualsiasi tipo di decisone, quando ci si trova nella mia posizione. Ma Dio è misericordioso, su questo non ho dubbi. Non ne ho mai avuti. E’ l’unica cosa che so per certo: anche se smettiamo di volergli bene continua ad amarci. Sembra impossibile vero signorina? Di solito quando smettiamo di amare qualcuno quello si preoccupa subito di contraccambiare. Lei frugò nella borsetta che aveva in borsa e tirò fuori lo spray urticante, allungò il braccio e glielo piazzò a dieci centimetri dagli occhi. Non scherzava affatto. Anzi i suoi occhi dicevano che non desiderava altro. -Io non ti ho mai amato e non comincerò certo adesso. Levati dalle palle. Subito. Non una sola parola. Non so dove vuoi andare a parare ma hai trovato la persona sbagliata. Lui si mise a ridere. Forte. La sua risata sembrava dividersi in note inconciliabili mentre usciva dalla sua gola. Come se una canzone fosse stata chiusa in un sacco e fatta a pezzi e poi ne uscissero fuori le note a caso. Poi disse: -Era proprio una persona che stavo cercando. Lei pigiò il bottone dello spray più forte che poteva.

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