giovedì 19 agosto 2010

Come un germoglio

Il giornale è un lenzuolo. Parole che vegliano sulla mia assenza. Ho tolto le scarpe e sistemato il cuscino. Le imposte sono sempre chiuse. La luce viene dal pavimento. Dove ho appoggiato la lampada. Mi sono raccontato storie per distogliere la mia attenzione. Il divano ha fatto il resto. Allungo le braccia. Senza dormire non si può vivere. I miei sogni sono senza parole. Sono ciò che non si può dire. Ho mangiato da solo. Mi toccherà cucinare di nuovo e non mi dispiace. Faccio ottimi spaghetti al pomodoro. Nessuno si è mai lamentato della mia cucina. Anzi. Immergo I pomodori nell'acqua bollente. La pelle viene via più facilmente. Salto i pezzi di polpa nell'olio insieme a due spicchi d'aglio, la fiamma alta. Sale quanto basta. Scolo la pasta a mezza cottura e la aggiungo al sugo. Insieme a una foglia di basilico. Lo coltivo nella serra in fondo al giardino.
Ho sognato un'altra vita. Una dimensione diversa e sorrido, quasi che fosse stato possibile. Mi chiedo se quel basilico arrivi di là, da l'altra parte di me che non è stata. Come un germoglio che fora questa neve bianca.