Mi faccio la barba.
La taglio a quello là, dipinto nello specchio.
Sto bene attento a non tagliarlo e so che non posso andare assolutamente contro pelo, perché ha la pelle che si sgrana.
Giovanni si affaccia dietro le spalle.
Chiede se può fare lui.
Lo lascio fare, ma ho come l'impressione che l'uomo dentro lo specchio impallidisca.
Mi chiede quando gli spunteranno quei peli.
Mi guarda perplesso, con il rasoio sospeso fra la mia faccia e la sua.
Sento che siamo un fiume.
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